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Presidente

Sammy Ghozlan, 6 gennaio 2023

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comunicato stampa

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha l'obiettivo sbagliato: chi sta violando lo status quo?

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(Fonte immagine i24)

La BNVCA rileva che la determinazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che si è riunito d'urgenza per due ore giovedì 5 gennaio, per discutere della visita di pochi minuti del ministro Itamar ben Gvir al Monte del Tempio non è sorprendentemente fallita.

Votando all'unanimità il mantenimento dello status quo sul Monte del Tempio, il Consiglio di Sicurezza si è infatti allineato alla posizione di Israele, che ribadisce puntualmente il proprio impegno a non modificare lo status quo.

Cos'è questo status quo?

Dopo il recupero della Città Vecchia di Gerusalemme nel giugno 1967, Moshe Dayan stabilì con il Waqf giordano i termini di uno status quo, con l'obiettivo di allentare potenziali tensioni religiose. Oggi questa decisione generosa è diventata fonte di conflitti permanenti. Alcuni non esitano ad attribuire la colpa della decisione di Moshe Dayan all'ignoranza del mondo musulmano, decisione che non è mai stata approvata da nessun governo israeliano.

Lo "status quo" sul Monte del Tempio prevede che la parte interna del sito sia gestita dal Waqf e che Israele sia responsabile della sicurezza esterna e del mantenimento dell'ordine pubblico. Questo status quo in vigore dal 1967 prevede che i visitatori non musulmani abbiano il diritto di visitare la spianata ma non di organizzarvi preghiere. Gridando ogni giorno al cambiamento dello status quo, i palestinesi usano la tecnica che loro stessi usavano gridando ogni giorno di essere stati vittime, fino a diventare una sorta di "vacche sacre" dell'umanità.

Chi viola lo status quo?

Lo status quo, che concedeva al Waqf solo il controllo interno del sito, viene violato dal Waqf stesso. Infatti, per quanto riguarda la ricostruzione della passerella di accesso posta a strapiombo sul Kotel, quindi sul versante israeliano, la sua ricostruzione è stata considerata dal Waqf come una violazione dello status quo, considerando che non entra il tutto nella sua area di competenza 

L'accesso gratuito non è più gratuito

Durante la Seconda Intifada, tra il 2000 e il 2003, agli ebrei fu proibito di entrare nel Monte del Tempio. Oggi l'accesso per gli ebrei è limitato a poche ore al giorno, contravvenendo alle disposizioni iniziali e violando lo status quo.

Il sito non è quasi mai chiuso ai musulmani, se non eccezionalmente, come nel luglio 2017, quando il Monte è stato chiuso per alcuni giorni, dopo che i terroristi hanno ucciso due poliziotti israeliani che pattugliavano il sito. L'uccisione di poliziotti sul Monte del Tempio avrebbe potuto distruggere lo status quo, che però è stato ripristinato dopo solo pochi giorni di interruzione.

Per quanto riguarda il layout del sito

Fino alla metà degli anni '90, solo la moschea di Al-Aqsa era aperta al pubblico per la preghiera, poiché altri luoghi di preghiera sono stati costruiti illegalmente. Durante la conversione sotterranea delle Scuderie di Re Salomone in una moschea, fatta contro il parere di Israele, i palestinesi si sono impegnati in un drammatico saccheggio di resti archeologici risalenti al periodo del Secondo Tempio. Nessuno all'ONU o all'UNESCO si è poi offeso per queste violazioni…. Oggi ci sono ben cinque luoghi di preghiera musulmani, sopra o sotto l'Esplanade, quando c'erano solo due moschee e un luogo di preghiera: status quo?

E domani ?

Il vocabolario di “palestinesi” diffuso dalle agenzie di stampa rivolte ai paesi musulmani e occidentali accende un fuoco che, rapidamente, può diventare fuori controllo. 

Accusare, ad ogni passo compiuto da un ebreo sul Monte del Tempio, che si tratti di un cambiamento dello status quo, di un "attacco" o di un "assalto" con la volontà di "distruggere Al-Aqsa", non solo è falso ma penale. Il modo migliore per fomentare l'odio contro gli ebrei e Israele, perché l'antisemitismo non se ne va mai. La “patetica” sessione delle Nazioni Unite è servita da altoparlante per questa spudorata propaganda. Il rumore di una gomma a terra prodotto da questo incontro, che non ha nemmeno pubblicato un comunicato stampa, riceverà meno copertura mediatica. Insomma, l'equilibrio comunicativo resta a favore dei palestinesi. Quante future persone “squilibrate” sentiranno e crederanno che gli ebrei hanno cambiato lo status quo” e stanno “prendendo d'assalto” Al-Aqsa? La responsabilità degli attacchi antisemiti andrà ricercata proprio lì, nell'eco data alle voci di questo popolo inventato come arma per distruggere Israele secondo le parole di Arafat, 

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